Da tanto che, quando mi guardo dentro,
Immagino un mondo che non vedo più
E quella nostalgia che mi sommerge
di malinconia:
E Il nulla come unica speranza;
anelando alla pace suprema
Del ciclo delle vite ininterrotte
Che prima o poi finirà.
Per Noi angeli,
Padre Nostro
Lasciaci vivere,
dimentichi,
anelanti e cupidi,
dell’eterno castello…
Così i sentimenti puri
Mi richiamano all’ordine
E le stelle costituiscono la trama del mio destino
Mentre presenze astrali beffarde e saturnine
Mi attaccano la notte
Distogliendomi da chi sono
O(h) dovrei essere…
E poi un giorno il risveglio
e nuvole che lampeggiano
sulla la vita che si illumina
indicandomi la strada
E poi mi rivolgo al cielo
Come non ho mai fatto.
E Il tutto mi attrae:
e cieco e dimentico
Divento Oracolo
di quel che sono