Ogni stato dovrebbe semplicemente pretendere il rispetto delle sue leggi, consentendo a tutte le proprie componenti di mantenere le proprie tradizioni culturali (linguistiche, religiose, tradizionali, folcloristiche) a patto che non vadano contro la Carta Costituzionale.
Al contempo deve essere inclusivo e dare a tutte le sue componenti la possibilità di farcela. Se non fa questo rischia lo sgretolamento e la creazione di tanti piccoli nazionalismi che possono condurre a guerre fratricide.
Purtroppo, a volte accade che per interessi geopolitici, Stati (multinazionali, come è il caso degli Stati Uniti) “intervengano” destabilizzando la convivenza civile, ovviamente per un proprio tornaconto “Nazionale”. E questo è un paradosso perché gli Stati Uniti si sono fondati proprio sul multinazionalismo dei suoi cittadini.
Mi viene allora il sospetto che dietro i continui nazionalismi che hanno portato allo smembramento dell’Unione Sovietica, ci sia stato lo zampino americano, che ha sobillato attraverso influenze più o meno occulte la nascita o l’inasprimento dei vari nazionalismi già presenti allo stato germinale nello stato multinazionale sovietico.
Ciò non è un bene perché i nazionalismi “recenti” più che l’autodeterminazione dei popoli (che poi è un’invenzione pure questa, in quanto è autodeterminazione innanzitutto di ristrette élite accomunate sia idealisticamente ma anche e forse soprattutto per interesse) creano conflitti più o meno insanabili, nascondendo in realtà battaglie ben più ampie tra gli Stati Uniti e l’Oriente in cui confluiscono gli interessi della Russia e della Cina (soprattutto di quest’ultima a questo punto della storia).
Per questo mi viene da pensare che la guerra in Ucraina (anche per come è nato il conflitto, innanzitutto interno, come guerra civile tra le regioni del Donbass filorusse e quelle occidentali filo occidentaliste – che poi anche qui ci sarebbe da aprire un discorso su come è nato questo conflitto intestino) sia il campo di battaglia su cui si sta svolgendo un conflitto ben più ampio che è quello del campo occidentale dominato dagli Stati Uniti e quello orientale dominato dalla Cina e in secondo piano dalla Russia.
Una nuova Guerra fredda o meglio al momento tiepida tra i due blocchi sta avvenendo, sperando non diventi mai bollente, per il bene e il futuro dell’umanità. Certo è che si sta giocando col fuoco.