Quando la mattina mi risveglio
e la luna si eleva un po’ stordita
sui prati umidicci,
i mandorli fioriti,
inconsapevoli illusionisti,
mi rimembrano per analogia
l’inverno e i candidi dipinti
dei rami dei castagni.
Ma il fragore degli uccelli,
e le rondini incravattate,
che stormiscono come onde
ridestandomi da questo sogno
segnalano l’arrivo dell’estate tropicale.
Allora che rimane al poeta
che si nutre della notte,
delle stelle, e delle ombre?
Che si prepari un giaciglio
mettendo la penna nel ripostiglio!
per ordinare nella mente
quei sentieri ormai perduti,
dove magia e inconsapevole bellezza
gli sussurrano dolcemente
quelle rime e quei ricami
che si intrecciano, disegnando,
armonie musicali.