Antichrist Superstar è stata sicuramente una delle performance più incredibili della storia del rock. Rimpiango di non esserci stato perché penso sia stata una esperienza assolutamente paranormale. Purtroppo, la critica musicale non ha mai compreso la grandezza di questo artista, così sopra le righe, così incredibilmente performante dal vivo, così osceno, così fottutamente rock. Poi per chi lo accusa di satanismo credo che non abbia mai letto Nietzsche e il chiaro riferimento all’opera “L’anticristo”.
Nietzsche è stato uno dei più grandi libertari della storia, malamente frainteso dalla cultura di destra, e al contempo dalla sinistra. Egli predicava la liberazione dell’uomo da tutte le oppressioni dei falsi valori inculcati dal cristianesimo e in particolare dal Cattolicesimo, che per sopprimere i popoli utilizzava la falsa morale dell’amore per il piccolo e il miserevole ai fini di tarpare le ali dell’uomo vero, dell’oltre uomo, l’artista colui che è capace di muoversi liberamente dai tutti i vincoli e comprendere da sé quello che è buono e giusto, attraverso un cammino fatto anche di errori, ma che solo può condurre al fine ultimo della vita.
Non pochi santi sono passati dal peccato prima di comprendere cosa era davvero giusto. Ma il rischio di qualsiasi insegnamento è quello di sfociare in una religione, in dogmi che tagliano le ali al genio, che forse è dentro ognuno. Nietzsche insomma amava troppo l’umanità per non svelare i segreti inconfessabili che si celano dietro al falso vivere civile, che non è altro che un gioco di rapporti di forza. In realtà l’umanità sarà giunta a maturazione quando riconoscerà i falsi valori, i rapporti di potere che vi stanno dietro.
E’ quindi necessaria una fase di ristrutturazione specificamente individuale che porti pochi eletti a indicare la strada, di spogliarsi di ogni conoscenza acquisita e di consegnarla a tutti coloro che saranno disposti ad accettare una realtà bruta. Ma la bellezza passa dalla bruttezza, dal dolore, dalla perdita di certezze, dalla grande disillusione. E in questo Nietzsche è stato insuperabile. Manson fa proprio il suo “insegnamento” (di Nietzsche) ed elabora una propria estetica artistica, che lo rende assolutamente unico nei periodi di maggiore ispirazione. Toccando delle vette espressive probabilmente inarrivabili per forza, potenza, originalità e peculiarità musicale.
Una voce graffiante, toni industriali pesantissimi, una presenza scenica mostruosa da film dell’orrore che svelano la vera essenza di questa vita, della famiglia americana tutta patinata e sorridente, della media borghesia insomma, che dietro le luci in privato coltiva sogni inconfessabili, intrinsecamente fascista. Ecco Manson svela tutto ciò, andando ben oltre perché tocca non solo la razionalità dell’esistenza ma soprattutto quel mondo oscuro che Freud definì l’inconscio, il lato sotterraneo. Ecco Manson e la sua musica è l’inconscio, l’Es allo stato puro. Il dionisiaco di Nietzsche. L’essenza della forza bruta della vita. Nessuno è riuscito a esprimere tutto questo e sono certo che prima o poi qualcuno lo riconoscerà. Ma i tempi non sono ancora pronti, così dichiarava Zarathustra, ma attendo fiducioso…